Con l’evoluzione della chimica industriale e la costituzione di sistemi industriali sempre più complessi ed estesi, è ormai diventato sempre più verosimile il problema degli incidenti che possono coinvolgere oltre ai lavoratori dell’organizzazione anche estese aree di territorio esterne allo stabilimento con conseguenze ed effetti, sia per l’uomo che per l’ambiente, talvolta disastrose.
A fronte di questi incidenti, gli Stati membri della Comunità Europea, anche a seguito dell’elevata copertura mediatica e pressione dell’opinione pubblica, misero in atto misure più efficaci per la prevenzione e la mitigazione dei rischi legati ad attività industriali con possibile pericolo di incidente rilevante.
La decisione fu quindi quella di definire delle regole per coordinare e rendere omogenee le azioni da intraprendere per la prevenzione degli incidenti negli stabilimenti a maggior rischio presenti nei singoli Stati della Comunità Europea.
La Direttiva 82/501/CEE, nota anche come direttiva “Seveso”, ad oggi arrivata alla terza revisione, ampliava invece la tutela alla popolazione e all’ambiente nella sua globalità, fissando in particolare l’attenzione sugli incidenti considerati rilevanti per la gravità delle conseguenze associate.